venerdì 24 ottobre 2014

Cooperare è meglio! Altre evidenze sull'intelligenza dei coccodrilli

Ci siamo occupati negli ultimi articoli di diversi aspetti che dimostrano una (per molti) inaspettata intelligenza nei coccodrilli [1].
Torniamo a parlarne, perché da un po' di tempo a questa parte sembra che diversi ricercatori si stiano appassionando al tema e sempre più articoli compaiono su riviste specializzate.

Abbiamo già incontrato il dottor Dinets, del Dipartimento di Psicologia dell'Università del Tennessee (USA): ora ci sorprende con una nuova ricerca, portata avanti sfruttando anche i siti di social network. 
L'oggetto della sua ricerca infatti è da sempre difficile da documentare, così Dinets ha pensato bene di chiedere aiuto a quanti più possibile osservatori locali: oltre alle sue spedizioni personali, ha quindi potuto usufruire di report da tutto il mondo di persone che a vario titolo hanno a che fare con i coccodrilli, e che possono quindi fornirgli informazioni di prima mano. 

Ma andiamo con ordine: qual è l'oggetto dell'ultima ricerca di Dinets?

Alligatori americani impegnati in una pesca di gruppo.

Il dr. Dinets sta studiando il comportamento sociale dei coccodrilli (in senso ampio, cioè coccodrilli, alligatori e caimani): nello specifico, il suo ultimo lavoro riguarda il comportamento predatorio
Studiare questo aspetto è notoriamente faccenda poco agevole: i coccodrilli sono predatori silenziosi e mimetici che tendono agguati, quindi è impossibile prevedere una loro azione; inoltre sono animali dal metabolismo lento e mangiano molto meno spesso degli animali a sangue caldo; sono anche per lo più notturni e cacciano nelle torbide acque di fiumi e paludi tropicali. Infine, molte osservazioni del loro comportamento predatorio vengono spesso fatte da personale non specializzato e non vengono mai pubblicate, oppure compaiono su riviste praticamente sconosciute.

Per superare queste difficoltà, Dinets ha sfruttato social networks come Facebook e altri, lanciando un appello per solleticare testimoni oculari come naturalisti, ricercatori e persone che lavorano con i coccodrilli. Ha anche consultato report e diari di scienziati e ha effettuato egli stesso oltre 3000 ore di osservazioni.

La ricerca, pubblicata su Ethology Ecology & Evolution [2], mostra quanto possano essere sofisticate e ben organizzate le strategie predatorie dei coccodrilli: essi possono infatti cooperare per effettuare una caccia in gruppo, come avviene in alcune specie di mammiferi come i lupi.

Tutte le osservazioni raccolte da Dinets mostrano aspetti comuni, pur riferendosi a specie diverse di coccodrilli sparse in tutto il mondo, in particolare coordinazione e cooperazione.

Per esempio, i coccodrilli possono nuotare in cerchio attorno a un banco di pesci, stringendo gradualmente il cerchio fino ad intrappolare i pesci al centro: a quel punto, ogni coccodrillo a turno si slancia verso il centro per afferrare un pesce.

Altre volte si è osservata una organizzazione che sfrutta le diverse "stazze" dei coccodrilli: quelli più grossi spingono i pesci dalle aree più profonde del lago verso una zona dove sono in agguato i coccodrilli di taglia più piccola e snella, che bloccano la fuga dei pesci.
In un caso si è osservato un grosso coccodrillo spaventare un maiale selvatico e farlo gettare nelle acque di una laguna, dove due coccodrilli più piccoli stavano aspettando nascosti nelle acque torbide. Questo suggerisce che ogni coccodrillo è stato in grado di anticipare le posizione e le azioni reciproche, senza la possibilità di vedere gli altri due.

Dinets sostiene che tutti i resoconti raccolti indicano che i coccodrilli possono rientrare in una ristretta cerchia di predatori - solo una ventina di specie animali, tra cui l'uomo - in grado di coordinare le proprie azioni in modi sofisticati e assegnando differenti ruoli ai vari individui in base a diverse caratteristiche.

Sono certamente necessarie ulteriori osservazioni per comprendere meglio di cosa siano realmente capaci questi animali, e le osservazioni non sono facili da effettuare e da raccogliere. Ma siamo fiduciosi nel lavoro di Dinets e di tutti gli altri ricercatori che, affascinati come noi da queste creature che risalgono alla notte dei tempi, cercano di fare luce sulle loro straordinarie abilità.


Note:

[1] Vedi gli ultimi tre articoli:
"I coccodrilli usano strumenti per attirare le prede" - http://crocomania.blogspot.it/2014/01/i-coccodrilli-usano-strumenti-per.html
"4 recenti scoperte mostrano perché i coccodrilli sono più intelligenti di quanto si pensi" - http://crocomania.blogspot.it/2014/06/coccodrilli-intelligenti.html

[2] Vladimir Dinets (2014): Apparent coordination and collaboration in cooperatively hunting crocodilians, Ethology Ecology & Evolution, DOI: 10.1080/03949370.2014.915432 - http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/03949370.2014.915432
La ricerca è scaricabile in PDF: http://www.tandfonline.com/doi/pdf/10.1080/03949370.2014.915432




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